La naturopatia non ha la bacchetta magica

1024 1024 NaturoPratica • Simona Ceccatelli

Nel mondo orientale si ricorre alla medicina energetica quando si sta bene per evitare problemi e il medico è pagato se la persona non ha patologie. Analogamente, questo dovrebbe essere il giusto atteggiamento verso noi stessi: dovremmo cioè imparare a sentire i nostri segnali fisici più leggeri come la stanchezza, il mal di testa, gonfiori, piccole eruzioni cutanee, disagi emotivi che restano per molti giorni, e cominciare a dargli importanza come se fossero i segnali di spia di un motore che è da revisionare.

Aspettare che i problemi si accumulino non è una buona idea, né per la medicina allopatica, né per la naturopatia.

Spesso le persone arrivano alla naturopatia dopo aver provato di tutto e di più e, in extremis, ricorrono a noi con lo spirito “ormai le ho fatte tutte, proviamo anche questa”.
Per quanto ci possa essere impegno, professionalità, competenza del naturopata, se la situazione del cliente è già abbastanza compromessa, diventa sempre più difficile ripristinare i suoi corretti funzionamenti energetici, necessari per avere dei risultati anche sul piano fisico e psichico.

Per aiutare a capire meglio a cosa serve la naturopatia, riporto una tabella che evidenzia la differente terminologia in uso nel mondo della naturopatia e in quello della medicina.

NATUROPATIA

  1. Percorso crescita personale
  2. Riequilibrio
  3. Squilibrio
  4. Cliente
  5. Consiglio, parere
  6. Trattamento. Rimedio energetico olistico. Naturale

MEDICINA

  1. Cura
  2. Guarigione
  3. Patologia
  4. Paziente
  5. Prescrizione
  6. Terapia

La naturopatia si occupa dell’individuo con un approccio integrato che considera la persona come un’entità unica di corpo-mente-spirito e cerca di trovare la causa che ha alterato l’equilibrio bioenergetico di quel soggetto, provocandogli disturbi a livello fisico e/o emozionale.

L’analisi energetica della persona poi fornirà informazioni sulla sua tipologia costituzionale in modo da poterle dare suggerimenti per rafforzarla e tenerla quanto più possibile in ottime condizioni.

Per arrivare a questo ambizioso obiettivo è importantissimo che il cliente sia consapevole dell’importanza del suo ruolo attivo nel suo “percorso”:

  • in primo luogo, sarà fondamentale che durante la consulenza il cliente si ponga in una posizione di apertura verso il naturopata, pronto cioè a condividere con lui le sue vicende personali e familiari perché ogni elemento del suo vissuto è un’informazione preziosissima che aiuta il naturopata ad inquadrare meglio la situazione personale portata dal cliente sia in termini di ricerca della causa della problematica oggetto della consulenza, sia in termini di individuazione della tipologia costitutiva.
  • in secondo luogo, sarà altrettanto importante, una volta conclusa la consulenza, che il cliente sia attivo nel mettere in pratica i suggerimenti indicati oltre che nell’assumere gli eventuali rimedi suggeriti.

Queste indicazioni possono sembrare banali, ma va sottolineata l’importanza di questi aspetti allo stesso tempo semplici, ma fondamentali, per il raggiungimento di risultati benefici per il cliente. 

Il naturopata accompagna il cliente in una parte del “viaggio” che lui decide di fare con il naturopata: quest’ultimo darà le indicazioni e saranno tanto più precise, quanto maggiore sarà la collaborazione e l’apertura del cliente.

I “passi”, però, potranno e dovranno essere fatti solo dal cliente, sapendo che quando ci saranno difficoltà, potrà confrontarsi con il naturopata per capire quali accorgimenti adottare al fine di ottimizzare il cammino in modo da procedere verso la direzione del benessere.